martedì 26 agosto 2014

Introbio-Biandino-S.Rita-Pizzo 3 Signori-Lago di Sasso

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Introbio
4h+
circa 2000m
+++





Ci siamo, finalmente: la tappa più tosta della stagione!Si, perché purtroppo scarpinate come questa richiedono tutta la giornata, e con l'arrivo di settembre e degli esami non avremo più molto tempo (purtroppo).
Io e il babbo abbiamo stimato circa 30km tra andata e ritorno (io non uso il gps, per cui se qualcuno volesse confermarmelo mi farebbe piacere!) con circa 2000m di dislivello (Introbio 590m - Pizzo 2554m..più vari su e giù!)..il dislivello più impegnativo che io e Bruschi abbiamo mai affrontato in un'unica giornata, ma oggi siamo determinate!
Partiamo da casa mia e ci avviamo sul sentiero per Introbio (che all'inizio corrisponde a quello per andare sia alla Grassi che al Buzzoni -vedi post precedenti-) ..questa volta al bivio però tiriamo dritto:

Tenete la sinistra..seguite lo sfuocato nella foto!eheh

..finiamo sulla strada per Biandino..pochi tratti, ma purtroppo salendo da questa parte non possono essere evitati; comunque poco dopo si arriva al primo ponte e da qui parte la prima "scorciatoia" (quella dell'acqua S.Carlo) che dopo alcuni minuti nel bosco ci riporta sulla strada in prossimità della fonte:

Deviazione al primo ponte
Sosta d'obbligo
Poco dopo troviamo un altro bivio sulla sinistra e via di seconda "scorciatoria" (in realtà secondo me questo sentiero non accorcia un bel nulla..); in ogni caso potete anche decidere di seguire la strada, l'unica seccatura è il passaggio delle macchine, ma se andate in settimana non ne troverete poi tantissime. Se invece optate per il sentiero ricordatevi di legare il cane al ponticello (c'è anche un cartello) poiché poco dopo c'è un agriturismo con oche, galline, conigli (mi è stato riferito anche di cavalli piazzati proprio sul sentiero!)..tutti liberi nel prato!
Seguendo il sentiero per una buona mezz'ora si arriva prima a delle baite che si trovano proprio sopra la baita degli alpini (a cui potete accedere dal sentiero grazie ad una deviazione segnata da un cartello), poi al monumento a forma di piramide (non me ne vogliano gli Introbiesi, ma non mi ricordo assolutamente a chi è dedicato) e infine imbocchiamo la val Biandino:

Bruschi che studia come attraversare il ruscello

I primi 900 metri sono andati..

Eccolo lì in alto che ci aspetta..
Non mi sono dilungata molto nella descrizione di questo tratto per due motivi:
a) è talmente noioso che mi sono annoiata pure a scrivere due righe a proposito
b) a parte qualche scorcio qua e là non è che ci siano chissà che panorami..per arrivare in Val Biandino opterei per tutt'altri itinerari!Ma oggi va così..

Proseguiamo per la Madonna della Neve (Chiesetta e Rifugio annesso al centro della valle).. e finalmente inizia la parte interessante della nostra gita!
Prendiamo a sinistra il primo sentierino che troviamo (c'è un cartello che indica: S.Rita)..in fondo vediamo invece il sentiero che conduce al Lago di Sasso.
Questo sentierino sotto il sole si fa sentire abbastanza, breve ma intenso insomma..per fortuna troviamo una fontanella a metà percorso:


..e poi vogliamo parlare del Grignone che sbuca alle nostre spalle?

Grignone con Zapel che sembra un'autostrada da qua!
Finalmente arriviamo e ci concediamo una sosta merenda..ma ripartiamo praticamente subito perché devo arrivare in cima prima che arrivino le nuvole!Oggi il panorama non me lo toglie nessuno..

S.Rita con tutta la cresta dietro.
Il sentiero parte proprio davanti al rifugio (tenete la sinistra, altrimenti andate al Lago di Sasso!) e ci fa circumnavigare a sinistra (siamo praticamente in Val Varrone!) fino ad arrivare a poca distanza dal Dente di Varrone:

Dente e Disgrazia
Ci sono delle roccette (io ho usato le mani e sono salita senza problemi..per i meno impediti non c'è bisogno nemmeno di usarle!..il cane di sicuro è quello che ha meno problemi di tutti).

A destra il sentiero che abbiamo appena percorso, a sinistra la Val biandino. Il signore che vedete è un tipo sui 70 (?) che con la salita di oggi arriva a quota 10000m di dislivello in una settimana. Mitico!
Raggiungiamo finalmente la Bocchetta di Piazzocco, dove incontriamo il sentiero che arriva dalla Falc e dove al ritorno imboccheremo il sentiero del Cardinale per raggiungere il Lago di Sasso.

Dorsale orobica lecchese: Bocchetta di piazzocco
Da qui inizia la parte più piacevole del tragitto, intanto perché come sempre incontriamo gli abitanti di questo posto e questo ci rende sempre molto felici:


Quando si muovono non si sente il minimo rumore.

Starei a guardarli per ore..

La vista sul lago di Inferno non è niente male..


E il panettone finale roccioso ci piace proprio tanto!

Anche qui sull'ultimo pezzettino bisogna usare un pò le sante manine..

Il panorama dalla cima, finalmente!

Piano di Bobbio, Valtorta, Grignetta, Due mani e Resegone nelle nuvole.

Grignone e Grignetta
Pausa cibo rapidissima (Bruschi si spazza un hamburger in 10 secondi) e scendiamo praticamente subito: si congela quassù!
Torniamo alla Bocchetta di Piazzocco e scendiamo a sinistra verso il Lago:

Ultimo saluto agli stambecchi.

Piazzocco: lo riconoscete per la casettina di sassi sulla destra..quando il babbo era giovane facevano una festa con il CAI.. sarebbe interessante riproporla, il posto è davvero carino!
..in realtà questo sentiero "taglia" tutto il pendio lacustre del Pizzo per portarsi sull'altro versante e raggiungere il rifugio Grassi; a metà però c'è un sentierino mooolto ripido che scende al lago (non è indicato e si vede poco..bisogna aguzzare un pò la vista). Molto carino comunque!

Relax prima di tornare a casa!
Ci portiamo sull'altra sponda grazie ad un sentiero tra i sassoni sulla destra (è segnato da alcuni paletti)..e ci incamminiamo lentamente verso casa..con un unico pensiero in testa: "che palle devo rifare la strada di Biandino!".
Alla prossima!





mercoledì 13 agosto 2014

Introbio-Portola-Nava di Barzio-Era 12/08/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Introbio
1h
intorno a 300, max 400m
+++





Oggi siamo a spasso con Bruschi, Babbo e Sorella. 
Un classico: scelta di una meta in piano a causa degli acciacchi del babbo, ci ritroviamo a inseguirlo con il fiatone su per il sentiero mentre lui si abbarbica come un capriolo in mezzo al bosco..ma cominciamo dall'inizio: scegliamo di sfruttare la finestra di bel tempo e optare per un anello nel bosco che facciamo spesso, e che ha come punto di partenza la piazzetta dei carabinieri di Introbio: dal parcheggio, dietro ad una casa, parte un sentiero che si addentra subito nel bosco, abbastanza ripido.

 

 

Attraversiamo un ruscello e stiamo attenti a seguire il sentiero (ruscello e sentiero sono abbastanza indistinguibili in questo periodo)..guardate sempre i segnavia bianco-rossi!


[Questo sentiero in realtà è il primo tratto di una delle varianti per raggiungere il Rif.Buzzoni da Introbio..ne parleremo un'altra volta!]
Continuiamo a salire finché raggiungiamo un pezzetto di piano (con un tronco che delimita il sentiero)..prendiamo a sinistra.


Troviamo un bivio: possiamo scegliere il sentiero che preferiamo, si ricongiungeranno entrambi poco dopo!


Guardiamo sulla destra: vediamo delle macine di pietra abbandonate lì chissà da quanto tempo!

 

Raggiungiamo una pineta, la lasciamo sulla destra e in pochi minuti siamo a Portola: è una baita/stalla credo ormai abbandonata, contornata da un prato sul retro..il papi dice che anni fa ci facevano il formaggio e ci organizzavano gite Cai con i bambini!Oggi è solo un punto di riferimento per chi va a castagne..



Comunque, proseguiamo..il sentiero diventa davvero molto bello, gli accostamenti tra i colori diventano più belli man mano ci ri-addentriamo nel bosco.



Troviamo una “vasca” con l'acqua (probabilmente per gli animali che ogni tanto alpeggiano lì nei dintorni, e teniamo sentiero sulla destra, che sale verso il prato.
A questo punto non ho foto da mostrare, perché io e mia sorella siamo state vittime di una delle “deviazioni” del babbo (aka: tirare dritto su per il bosco)..in realtà devo ammettere che è stata una deviazione abbastanza produttiva!



Comunque, tornando a noi, in sostanza si prosegue sul sentiero che diventa una sorta di tunnel in mezzo ai prati a causa della florida vegetazione; si sbuca infine su una strada sterrata a prova di auto: a sinistra andremmo verso il Rif.Buzzoni, ma noi prendiamo a destra fino ad un laghetti nel prato: dobbiamo entrare in questo prato e puntare verso il bosco dietro il traliccio, costeggiando la casetta al margine del bosco stesso.
Ci ritroviamo in un altro sentiero, che ci propone un bivio poco dopo: a sinistra prendiamo per l'Angelone, a destra scendiamo a Éra. 




Optiamo per la seconda opzione, scendiamo lungo una strada sterrata e arriviamo in pochi minuti in questo posto meraviglioso (è una baita privata, ma nessuno vi dirà nulla se bevete dalla fontanella davanti a casa, i proprietari sono molto gentili!).





Ci godiamo il panorama e torniamo a Introbio per un altro sentiero..in realtà, a chi va da solo e per la prima volta, consiglio di proseguire e scendere lungo la strada sterrata: si arriva al distributore del latte lungo la Provinciale, non lontano dalla Cademartori; questo perché il sentiero che abbiamo fatto noi per scendere è abbastanza nascosto e comunque non è segnato, è meglio farlo una volta con qualcuno che lo conosce..nel caso resto a disposizione!


martedì 5 agosto 2014

Introbio-Rif.Buzzoni 4/8/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Introbio
2h
1000m
+++





Oggi parlo del sentiero che preferisco al di sopra di ogni altro.
Sono molto affezionata al Rif.Buzzoni (detto anche "la Mota" perché costruito sull'alpe omonima, a 1590m di altitudine) perché mio padre ha contribuito a costruirlo e quindi, quando io e mia sorella eravamo piccole, ci abbiamo passato molto tempo e conserviamo molti bei ricordi.
Inoltre questo sentiero, il n°25, è molto bello da percorrere perché i luoghi che si attraversano sono, a parer mio, molto diversi tra loro, poco frequentati e molto suggestivi..e soprattutto c'è molta ombra!!
Si parte da Introbio in Via per Biandino e si raggiunge in pochi minuti la cappelletta di Sant'Uberto:

 


Non preoccupatevi, non è tutta così in salita!
Poco dopo troviamo un bivio: a sinistra direzione per Biandino, teniamo invece la destra (per un tratto percorriamo il sentiero 27 che ci aveva portato alla Grassi qualche post fa!), e proseguiamo sempre dritto al secondo bivio (quello per la Grassi, appunto).

 

Proseguiamo lungo tutto questo sentiero all'ombra fino a raggiungere il Corno:


..il sentiero confluisce poi nella strada che arriva dalla Pezza, per cui percorreremo un pò di cemento in salita fino a raggiungere il primo tornante della strada, dove riprendiamo il sentiero:


Eventualmente si può fare anche la strada, ma è tutta un susseguirsi di tornanti noiosissimi..noi preferiamo il sentiero!In poco tempo tagliamo via tutti i tornanti e ritroviamo la strada..la percorriamo, prima in leggera salita, e poi giù di corsa in discesa fino alla Sèra (che si dice con la "e" bene aperta, e non Sera o Serra come ho letto su alcune guide).


Si attraversa un primo ponticello sulla sx, e poi un altro nuovissimo (grazie a chi l'ha messo!) che ci porta all'imbocco del sentiero che ci porta nella pineta di Mezzacca:





al bivio continuare dritti: si attraversa la pineta e si giunge a un ponticello che ci porta sull'altro lato della valle; da qui iniziamo a salire in direzione Foo de Tee (il grandissimo faggio all'alpe Tee, danneggiato purtroppo tempo fa da un fulmine..).
Lo vediamo stagliarsi alla fine di questa salita:


Non dimenticatevi di fermarmi a leggere la leggenda del faggio!


 A questo punto proseguiamo sulla sinistra e in pochi passo raggiungiamo l'alpe Tee, dove incrociamo il sentiero proveniente da Nava di Barzio, sempre diretto al Buzzoni.



Da qui in mezzora siamo al rifugio (si può già vedere in alcuni punti del sentiero, basta guardare dritto in alto cercando un albero molto grande..il rifugio è lì dietro!); si attraversano delle vallette (il sentiero è praticamente in piano/discesa) fino ad arrivare all'ultima salita..pochi tornantini ripidi e finalmente arriviamo alla meta:



Il panorama si commenta da solo!
Ci fermiamo a bere qualcosa (ma vi consiglio caldamente di fermarvi a pranzo!) per poi ripartire in direzione Bobbio e successivo rientro a casa..ma questa è un'altra storia!


Acqua: questo versante della montagna è molto ricco di ruscelli, quindi non c'è da preoccuparsi..l'acqua si trova un pò ovunque!..soprattutto dopo questo meraviglioso luglio (il sentiero stesso è un ruscello in molti tratti..attenti a non scivolare!)
Per gli umani che non si fanno problemi ci sono dei ruscelletti che scendono dalle rocce (ci si riesce ad adattare in qualche modo), per gli altri una bottiglietta d'acqua e via!

Tempi di percorrenza: io credo che una persona con un buon passo sta dentro le 2 ore e mezza (sono circa 7km per 1000 metri dislivello)..chiaramente, come sempre, è un dato molto soggettivo!