lunedì 28 luglio 2014

Al Magnodeno da Erve (25/07/2014)

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Erve
1h
600m
-





Oggi io e Bruschi andiamo in un posto di recente scoperta, lei non c'è mai stata: il Magnodeno.
E' una montagna poco alta, a forma di panettone, che si può vedere sopra Lecco, guardando più o meno verso il Resegone, sulla destra.
Ci sono diversi sentieri per raggiungerlo, ma, un po' perché il tempo non promette bene, un po' perché è l'unico che conosco, scelgo il sentiero che parte da Erve, che credo sia anche il più breve per raggiungere la cima.

La parte più difficile da descrivere di questa uscita è il punto di partenza: raggiungere Erve non è difficile (se non avete paura degli strapiombi..), ma una volta arrivati in paese ci sono 4 o 5 ponticelli e sinceramente nemmeno ora mi ricordo quale ho attraversato con la macchina per raggiungere il parcheggio (credo il secondo sulla sinistra, ma ne ho provati due o tre!). In ogni caso si deve raggiungere via Saina, e una volta imboccata si prosegue fino a trovare un parcheggio sulla destra della strada.
Partiamo a piedi seguendo questa via che stavamo percorrendo in macchina, per circa 5 min, finché troviamo un tornante sulla destra.

Appena fatto il tornante, bisogna stare attenti perché l'imbocco del sentiero è subito a destra, e con la vegetazione di adesso potrebbe non essere così evidente.


Diciamo che possiamo dividere questo sentiero in un 70% bosco e un 30% prato, con le due salite più “impegnative” all'inizio e alla fine del percorso: all'inizio, infatti, cambiamo direzione un paio di volte (tutto ben indicato come si può vedere nella foto) e poi troviamo una prima salita con cui si spezza subito il fiato.
Punto meteo corda
Da qui il sentiero diventa un'alternanza di salitine e spianate..ci stiamo addentrando nella valle.


Dopo più di una mezzora di camminata arriviamo finalmente sulla “cresta” (la chiamo così ma in realtà è larga come un'autostrada), usciamo dal bosco e facciamo dei ripidi tornantini in salita tra la vegetazione per poi sbucare finalmente all'aperto.


Al bivio teniamo la sinistra e proseguiamo su questo tratto di sentiero che a mio parere è bellissimo.


Si può già ammirare un po' di panorama..


..e il Resegone che spunta dalle nuvole:


Vediamo in lontananza una casetta e pian piano ci avviciniamo, la superiamo, e ci troviamo di fronte all'ultima salita: ci sono almeno due sentierini, io ho tenuto quello a destra che credo sia il principale (ci sono delle scalette scavate nel terreno), mentre sull'altro credo si debbano mettere le mani a terra in alcuni punti (niente di troppo impegnativo comunque).
Poco tempo e raggiugiamo la cima: troviamo un baitello degli alpini e alcune panche/tavoli..è proprio carino questo posto per fare un pic-nic!


Per ammirare il panorama nella sua interezza si va alla croce..oggi purtroppo si vede solo questo (si, non era la giornata migliore per venire qui):




Acqua: so dell'esistenza di una fonte appena sotto la cima (in effetti credo di aver visto anche la deviazione per raggiungerla, ma non mi sono avventurata oltre perché avevo fretta di rientrare a causa del tempo).. mi informerò meglio appena possibile, in ogni caso è una passeggiata breve e non molto impegnativa, vale la pena portarsi quella mezza bottiglia in più e una ciotolina!

Consiglio 1: evitare di andare il giorno dopo che ha piovuto: il sentiero nel bosco diventa una specie di pista di pattinaggio e in discesa non è molto piacevole.


Consiglio 2: è un sentiero molto bello da fare anche di sera, magari quando c'è la luna piena!Il panorama è ancora più bello!

[Info più dettagliate: http://www.diska.it/rifmagnodeno.asp]

martedì 22 luglio 2014

Grignone, 22/2/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Valsassina,
Balisio
Minimo 3h (per chi ha un buon passo anche meno)

1600m

-






Mi sveglio un pò contrariata, vorrei stare a letto, ma ho promesso che sarei andata in Grignone, e Grignone sarà. 
Non è che non voglio andare, intendiamoci, è che in realtà me la sto facendo un pò addosso: non ho mai fatto una gita così impegnativa sulla neve e ho qualche dubbio sul suo successo..inoltre i vari bollettini meteo, valanghe, seracchi..non aiutano, no.
Mi avvio imbacuccata al parcheggio dove ci aspetta la nostra guida personale..nemmeno lui riesce a trasmettermi un pò di tranquillità, sono ancora convinta che verrò travolta da una valanga in Pialleral e che verrò spazzata via come il povero rifugio Tedeschi nell'86.
Punto di partenza: Chiesetta del Sacro Cuore di Balisio (c'è proprio un parcheggio apposito per le macchine); si seguono le indicazioni e si cammina un buon quarto d'ora su una strada per le macchine..ad un certo punto questa termina (se non ricordo male), e si prende un sentiero in un boschetto a destra, salendo tra gli alberi in direzione Pialleral. Bruschi gioca tranquilla al riporto incurante della salita che la aspetta.
Devo ammettere che questo sentiero è molto più piacevole da percorrere rispetto alla strada che parte da Pasturo, e in quattro e quattr'otto siamo su!Il cielo si è aperto e il panorama, beh, il panorama è fantastico!


Saliamo in parte al Rif.Antonietta in direzione Comolli..questo primo tratto della salita è abbastanza lungo e noioso, ma non è molto ripido, e si procede tranquillamente..capiamo di essere arrivati ai Comolli esclusivamente per un gruppetto di gente riunito intorno a... nulla. Non c'è nulla, perché la baitella dei Comolli è completamente sommersa dalla neve!Giusto una qualche anima pia ha scavato mettendo in luce l'ingresso della baita..
Ci apprestiamo dunque ad affrontare il "muro del pianto"..credetemi, non è un'esagerazione chiamarlo così. Questo muro te lo ricordi per un pò, nel mio caso anche per tutta la vita!Tanto faticoso ma quanta soddisfazione arrivare in cima!
Allego foto che testimoniano lo strazio subìto:




Bruschi è, come sempre, a suo agio in questa enorme distesa di neve..probabilmente per lei è il Paradiso!


Dopo questa interminabile salita, arriviamo finalmente in cima, sulla cresta!Inutile dire la felicità provata (riesce anche a contrastare la caga per i cornicioni su cui camminiamo), ma ci attende ancora un pò di fatica prima di arrivare al Brioschi.



Ovviamente non ci sono parole per descrivere quello che vediamo..


..e nemmeno per descrivere le condizioni in cui troviamo la croce e il Brioschi:



Pausa merenda e solarium:


..ed è gia ora di rientrare!

Che dire, è stata dura ma lo rifarei 100 volte perché quello che vedi dalla cima non si può descrivere a parole e nemmeno con una foto..sembrava di essere in un altro mondo!
Non è una gita per tutti..la Grigna può essere pericolosa, soprattutto in inverno, bisogna conoscerla molto bene e soprattutto bisogna essere in grado di capire se le condizioni della neve sono adatte (io da sola non sarei mai andata!); inoltre bisogna essere ben allenati (il dislivello dalla Chiesetta è circa 1500 metri) e lo stesso discorso vale per il cane..la terrei come passeggiata di fine stagione invernale!
Io ho legato Bruschetta quando sono arrivata in cresta, perché sono molto apprensiva e avevo paura mi filasse giù da qualche cornicione..ma ho visto molti cani sciolti!Insomma, ognuno valuta per sè, tenete comunque presente che in cima la traccia è stretta e se è una bella giornata si incontrano molte persone!
Detto ciò, alla prossima!






Bagnàla (verso Inesio) 21/7/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Valsassina,
Margno
1h, 1h e mezza max

piano

+





Ieri era davvero una brutta giornata, meteorologicamente parlando. Una di quelle giornate che passeresti interamente a letto, ma poi c'è il cane che ti guarda con una faccia del tipo:"ti prego facciamo qualcosa"..e così ti ritrovi già in macchina, destinazione nonna e giretto in alta Valsassina.
Il tempo di farsi rimpinzare di carne trita dalla nonna (cane fortunato) e partiamo alla volta dei nostri fedeli compagni di viaggio, Linda e Smigol:


(qui ci potete vedere tutti e tre insieme in Grignone..mi è stato tassativamente proibito di pubblicare foto della loro mamma umana,Rosa!)

Constatato che anche per Rosa è una giornata da divano, ci avviamo come due pensionate verso Margno; parcheggiamo e seguiamo le indicazioni per Bagnàla (in pratica qualsiasi vietta in discesa nei pressi della chiesa).
Il riferimento per l'inizio del sentiero è questa bellissima ed enorme casa:


Da qui parte proprio una strada, più che un sentiero, che in pochi minuti conduce a Bagnàla; in realtà noi non siamo diretti proprio a Bagnàla, ma proseguiamo invece sulla strada principale e arriviamo ad un gruppo di casette immerse in un pratone immenso:


e più avanti..


Seguiamo sempre il sentiero principale anche se ci sono deviazioni per Taceno e Indovero (le esploreremo un'altra volta)..camminiamo ancora una manciata di minuti nel bosco e come meta decidiamo di fermarci in questo posto particolare, molto silenzioso e isolato:



Merenda a base di more e si torna indietro.. il tempo è stato clemente quindi tutto sommato abbiamo fatto una bella passeggiata (durata: 1 oretta e mezza ma moooolto con calma, fermandoci, chiaccherando e quant'altro insomma..).
Bel giretto per il cane, quasi interamente in ombra e praticamente tutto in piano, con qualche ruscelletto qua e là!Si può proseguire fino ad Inesio, credo che da dove siamo arrivate noi manchino una ventina di minuti!
Alla prossima!






lunedì 21 luglio 2014

Introbio-Foppabona-Grassi 15/7/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Valsassina,
Introbio
3h15' con allenamento medio

1420m

++





Di strade per arrivare alla Grassi ne avevamo già fatte due, ci mancava proprio quest ultimo sentiero (in realtà ne esiste un quarto, da Introbio, attraverso la Valbona, ma è un percorso per esperti e credo sia anche poco segnato).
Ne avevamo già percorso un pezzettino l'anno scorso, fino alla Bocchetta di Pianca, ma solo martedì siamo riuscite a percorrerlo fino in cima.
E' un sentiero abbastanza impegnativo, circa 1400 metri di dislivello per 3h di camminata (noi ci abbiamo messo un pò di più perché eravamo fuori allenamento e abbiamo patito un pò il sole sull'ultimo tratto ripido).
Si parte da Introbio e si prende per la Pezza: a noi piace molto fare il sentiero nel bosco che passa per la cappelletta di Sant'Uberto, poi al bivio, anziché prendere a sinistra per Biandino, si segue il sentiero sulla destra (c'è un pilone di roccia su cui è indicato il sentiero n°27) e neanche 100 metri dopo, di nuovo a sinistra; si sale costeggiando alcune baite e una pineta, si prosegue lungo il sentiero, ci si lascia una cappelletta alle spalle e si arriva alla Pezza; fin qui si può fare a qualsiasi ora del giorno, è un sentiero molto semplice, si trova acqua..va bene anche per una passeggiatina serale insomma!
Una volta giunti alla Pezza non proseguiamo tra le case, ma prendiamo subito il sentiero (anche qui se non sbaglio c'è un cartello) che sale verso la montagna: ci si ritrova in un boschetto e si risale fino ad una baitella con un bel pratone intorno: Pianca (adesso la stanno ristrutturando, bisogna fare una piccolissima deviazione dal sentiero causa lavori);


il sentiero riprende sulla destra guardando la montagna, e si sale ancora un pò nel bosco, facendo dei tornantini (ci sono dei bellissimi scorci di Grignone e Grignetta) fino alla Bocchetta..finalmente un pezzo di piano dove tirare il fiato un attimo!!Tra l'altro da qui è possibile "arrampicarsi" su uno zucchetto a destra e godere di un bellissimo panorama sulla valle..da qui si può già vedere l'ingresso della "valletta" in cui saliremo, è proprio di fronte a noi, dall'altra parte della valle!

Percorriamo il sentiero fino a raggiungere un ex-pascolo infestato (Alpe Daggio)..il sentiero prosegue all'ombra dei faggi e raggiunge infine un primo torrentello e poco dopo un secondo (vi consiglio di caricarvi di acqua perché nel tratto successivo ci potrebbero essere solo delle piccole pozzette di acqua a portata di cane ma non di bipede).. da qui il sentiero sale: sale, sale e sale ancora, si fanno tantissimi tornantini nel prato, e sembra non finisca più..il sole picchia in questo tratto, per cui consiglio vivamente di avviarsi la mattina presto e di non fare come me, che sono partita alle 11 da Introbio..


..non perdiamo le speranze e finalmente arriviamo all'Alpe Foppabona!La riconoscete perché è una bella spianata con una baitella sulla sinistra..ci potrebbero essere degli animali (noi abbiamo incontrato capre e due camosci!).

Saliamo gli ultimi metri e finalmente ci ritroviamo sul sentiero che va dal Passo del toro alla Grassi, e vediamo la nostra meta..una ventina di minuti e siamo arrivate!

Panorama dalla Grassi: Pizzo Tre Signori e sentiero che arriva dal Passo del Toro (foto successiva)




E' un itinerario molto piacevole da fare con il cane perché tendenzialmente poco frequentato, dato che la maggior parte delle persone sale da Biandino o da Bobbio attraverso il Passo del Toro..è sicuro, segnato bene..insomma è alla portata di tutti e non presenta nessuna difficoltà!..chiaramente anche in questo caso lo consiglio a persone e soprattutto cani allenati e pronti per questo tipo di dislivello!

Al ritorno abbiamo deciso di scendere da Biandino, ma questo sentiero è un'altra storia!

[Relazione dettagliata della gita qui: http://www.rifugiograssi.it/public/?p=507]

domenica 20 luglio 2014

Gianetti 19/07/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Val Masino
3h15' con allenamento medio

1450m

+++






Proprio in occasione della bellissima gita di ieri, ho iniziato a pensare di scrivere un blog con tutte le escursioni intraprese da me e Bruschetta, il mio cane, sperando possano essere un utile spunto per chi ama passeggiare con il proprio amico a quattro zampe.
Premetto anche che Bruschetta è con me da più di tre anni, per cui, in carenza di passeggiate "fresche" causa mal tempo, pubblicherò anche escursioni e vacanze passate..ma cominciamo dalla bellissima Val Masino.
Decidiamo di abbarbicarci sulle montagne in direzione Rifugio Gianetti, a piedi del Pizzo Badile, versante italiano.
Come ci si arriva?Noi partendo da Lecco abbiamo percorso tutta la SS36 in direzione Valtellina, fino a Colico; da qui si prosegue per Sondrio, e oltrepassato Morbegno, appena prima di Ardenno, c'è una deviazione a sinistra per la Val Masino; si sale in questa valle con delle bellissime pareti di roccia circondate da boschetti e cascate..ci vorrà una mezz'oretta per arrivare in cima ai Bagni di Masino, che è il nostro punto di partenza.
Bisogna inventarsi un po' il parcheggio, altrimenti credo si possa usare quello dei Bagni, ma è a pagamento (sui 5€).
Si attraversano proprio i Bagni per prendere il sentiero, che inizialmente sale all'interno di un boschetto (in cui si spezza subito il fiato!) per poi aprirsi nei prati (probabilmente ex-pascoli, ci sono anche delle baitelle diroccate)..l'acqua per il cane abbonda, il posto è molto ricco di ruscelletti, stagnetti, pociac (che nel mio dialetto indica una bella pozza fangosa dove il cane ti entra beige ed esce nero focato).

Il sentiero prosegue e si arriva al primo passaggio strazio della giornata: niente di che, solo un pratone un pò in salita, ma essendo partiti in orario da villeggianti e non da escursionisti (ore 11) troviamo questo piacevole sole rovente a sbruciacchiarci le spalle..devo dire che anche Bruschi sembra accusare il colpo, ma per fortuna anche qui l'abbondanza di acqua ci aiuta e raggiungiamo dei tornantini con alcune piante..siamo a circa un'ora di cammino!





Pochi passi in piano e raggiungiamo questa meravigliosa piana (credo si chiami "pianone di Porcellizzo") con vista mozzafiato sulle vette..

La foto non rende!A sinistra c'è il torrente, e perfino Bruschi, sebbene non sia amante dell'acqua, è entrata a darsi una rinfrescata!Abbiamo trovato dei cavalli, ma si sono fatti gli affari loro e non è stato necessario legare il cane. L'unico problema potrebbe essere rappresentato dalle marmotte..il mio cane cerca di inseguirle quando le sente, ma sono talmente furbe che si rintanano subito nelle loro casette..

Comunque, si prosegue salendo quella "collinetta" sulla sx...non fate l'errore di pensare "ah ma siamo già arrivati!" solo perché si vede il rifugio..in realtà ci vuole ancora un'oretta se non di più a buon passo..è un'illusione ottica, non è vicino come sembra!Dopo una lunga risalita tra pratoni,pietre,ruscelli e incontri inaspettati (un Leonberger enorme ma buonissimo) finalmente lo vediamo sbucare per davvero, proprio sotto il Pizzo Badile..

chiaramente il sole al rifugio non si fa vedere e ci imbacucchiamo..solo Bruschi sembra apprezzare il venticello gelido.




Nel complesso una gita abbastanza impegnativa come distanza (noi ci abbiamo messo 3 orette per 1370 metri di dislivello) ma molto facile e a portata di tutti come tipo di sentiero.. trovate una bella relazione dettagliata della gita qui: http://www.paesidivaltellina.it/val_masino/valporcellizzo.htm

La stra consiglio per chi ha il cane proprio per la ricchezza d'acqua (davvero non si sta 3 minuti senza!) e perché si può lasciare libero senza dare disturbo a nessuno, il sentiero è sempre molto ampio..inoltre, per gli amanti della neve, si può trovare qualche “chiazza” proprio sotto il rifugio!..chiaramente il cane deve essere allenato per una gita con queste caratteristiche di dislivello!
Non ho informazioni riguardo alla possibilità di fare entrare il cane nel rifugio, noi siamo stati fuori perché il tempo lo permetteva.
Speriamo di tornare in quelle zone al più presto, magari scegliendo un altro rifugio del sentiero Roma al prossimo giro!