martedì 22 luglio 2014

Grignone, 22/2/2014

Località
Tempo percorrenza
Dislivello
Acqua
Valsassina,
Balisio
Minimo 3h (per chi ha un buon passo anche meno)

1600m

-






Mi sveglio un pò contrariata, vorrei stare a letto, ma ho promesso che sarei andata in Grignone, e Grignone sarà. 
Non è che non voglio andare, intendiamoci, è che in realtà me la sto facendo un pò addosso: non ho mai fatto una gita così impegnativa sulla neve e ho qualche dubbio sul suo successo..inoltre i vari bollettini meteo, valanghe, seracchi..non aiutano, no.
Mi avvio imbacuccata al parcheggio dove ci aspetta la nostra guida personale..nemmeno lui riesce a trasmettermi un pò di tranquillità, sono ancora convinta che verrò travolta da una valanga in Pialleral e che verrò spazzata via come il povero rifugio Tedeschi nell'86.
Punto di partenza: Chiesetta del Sacro Cuore di Balisio (c'è proprio un parcheggio apposito per le macchine); si seguono le indicazioni e si cammina un buon quarto d'ora su una strada per le macchine..ad un certo punto questa termina (se non ricordo male), e si prende un sentiero in un boschetto a destra, salendo tra gli alberi in direzione Pialleral. Bruschi gioca tranquilla al riporto incurante della salita che la aspetta.
Devo ammettere che questo sentiero è molto più piacevole da percorrere rispetto alla strada che parte da Pasturo, e in quattro e quattr'otto siamo su!Il cielo si è aperto e il panorama, beh, il panorama è fantastico!


Saliamo in parte al Rif.Antonietta in direzione Comolli..questo primo tratto della salita è abbastanza lungo e noioso, ma non è molto ripido, e si procede tranquillamente..capiamo di essere arrivati ai Comolli esclusivamente per un gruppetto di gente riunito intorno a... nulla. Non c'è nulla, perché la baitella dei Comolli è completamente sommersa dalla neve!Giusto una qualche anima pia ha scavato mettendo in luce l'ingresso della baita..
Ci apprestiamo dunque ad affrontare il "muro del pianto"..credetemi, non è un'esagerazione chiamarlo così. Questo muro te lo ricordi per un pò, nel mio caso anche per tutta la vita!Tanto faticoso ma quanta soddisfazione arrivare in cima!
Allego foto che testimoniano lo strazio subìto:




Bruschi è, come sempre, a suo agio in questa enorme distesa di neve..probabilmente per lei è il Paradiso!


Dopo questa interminabile salita, arriviamo finalmente in cima, sulla cresta!Inutile dire la felicità provata (riesce anche a contrastare la caga per i cornicioni su cui camminiamo), ma ci attende ancora un pò di fatica prima di arrivare al Brioschi.



Ovviamente non ci sono parole per descrivere quello che vediamo..


..e nemmeno per descrivere le condizioni in cui troviamo la croce e il Brioschi:



Pausa merenda e solarium:


..ed è gia ora di rientrare!

Che dire, è stata dura ma lo rifarei 100 volte perché quello che vedi dalla cima non si può descrivere a parole e nemmeno con una foto..sembrava di essere in un altro mondo!
Non è una gita per tutti..la Grigna può essere pericolosa, soprattutto in inverno, bisogna conoscerla molto bene e soprattutto bisogna essere in grado di capire se le condizioni della neve sono adatte (io da sola non sarei mai andata!); inoltre bisogna essere ben allenati (il dislivello dalla Chiesetta è circa 1500 metri) e lo stesso discorso vale per il cane..la terrei come passeggiata di fine stagione invernale!
Io ho legato Bruschetta quando sono arrivata in cresta, perché sono molto apprensiva e avevo paura mi filasse giù da qualche cornicione..ma ho visto molti cani sciolti!Insomma, ognuno valuta per sè, tenete comunque presente che in cima la traccia è stretta e se è una bella giornata si incontrano molte persone!
Detto ciò, alla prossima!






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